Il risultato delle elezioni ha mostrato che il Pd e FdI sono i due partiti vincenti, ma i dem frenati dai 5S.
Sono lontani i numeri del 2018 per il Movimento 5 Stelle. I grillini a queste amministrative hanno fallito. Il tracollo dei 5s si evince dai candidati a guida Conte nel centrosinistra. Sparito da molte città e da molte liste, il M5S ha viaggiato all’ombra del Pd ed è ancora più chiaro che la forza trainante della coalizione sia dem e che senza il loro appoggio i grillini sono destinati a scomparire. Ma questo pesa anche sullo stesso Pd.
Le prove generali per le prossime politiche sono andate bene a Letta ma che senza il proporzionale e senza i grillini non ha i numeri per governare. Questa tornata elettorale potrebbe far cambiare idea ai dem sull’abbandonare definitivamente i grillini e aprirsi a coalizioni di centrosinistra più ampie. Partiti come Italia Viva e Azione di Calenda aderirebbero solo se sparissero dalla scena i populisti pentastellati.
I risultati deludenti dei grillini e la vittoria del Pd: il contrasto nella coalizione
Ad ammettere questa difficoltà è lo stesso Giuseppe Conte: “I dati non ci soddisfano, mostriamo difficoltà nello stare sul territorio, serve una riorganizzazione” ha detto il leader dei 5s. In tutte le città in cui c’era, il M5S ha raccolto percentuale minime che stridono con il risultato positivo degli alleati. Non sono pochi i dem all’interno del Pd che vorrebbero allontanarsi dai grillini e riavvicinarsi ai centristi progressisti renziani.
Il Pd avanza anche al Nord vincendo in molti comuni storicamente di destra. “Abbiamo varcato la linea del Po” ha detto Letta. Il segretario dem continua a sognare il campo largo che vede un’allargamento ai centristi senza abbandonare i grillini ma a sostenere questo progetto non c’è nessuno né i centristi né molti dei dem riformisti.
I dem riformisti vogliono i centristi
Conte giustifica il fallimento dei grillini con l’appoggio al governo Draghi ma la verità è che “la strategia di Conte non funziona” dice Andrea Romano della base riformista, minoranza del Pd fedele ai renziani che ribatte la dichiarazione di Conte dicendo “il sostegno al governo Draghi non toglie voti”.
La verità è che Conte non vuole Renzi, né Renzi vuole Conte e tra tutti questi dissidi Calenda preferisce andare da solo. A farne le spese sono i risultati per il Pd e il centrosinistra. La soluzione per aprire a più voti e al resto della sinistra è abbandonare i grillini che ormai sono ridotti al lumicino e non portano più né voti né consensi, anzi.